The beat of freedom

Tratto dal libro "Io sono l'ultimo. Lettere di partigiani italiani"

Io sono l'ultimo, il volume da cui sono tratte le lettere che compongono The beat of Freedom, è nato quando Annita Malavasi, la partigiana "Laila", ha cominciato a parlare d'amore.

Ci teneva a dire una cosa, soprattutto: fu tra i partigiani che, per la prima volta, uomini e donne ebbero pari dignità e che l'uguaglianza sancita dalla Costituzione a guerra finita, non fu un regalo ma una conquista e un riconoscimento.

La sua testimonianza fu pubblicata su D - La Repubblica. Poi arrivarono molte lettere. Alcune erano di vecchi partigiani e parlavano d'amore.

Le lettere sono un'autobiografia collettiva di giovani accomunati dall'aver condiviso un tempo e un Paese, che a un certo punto sentirono l'esigenza di cambiare.

The beat of Freedom cerca di restituire ai ragazzi e alle ragazze di oggi lo spirito di questo racconto corale sul sogno rock di un Paese di persone uguali nei diritti e libere.

Per ogni replica di The beat of Freedom, Fabio Babich realizza nove tavole, nove opere uniche ispirate ad altrettante lettere di partigiane e partigiani tratte dal libro Io sono l’ultimo.

Le mani dell'artista sono sempre presenti nell'inquadratura della videocamera, in modo da permettere agli spettatori di seguire la costruzione dell'immagine attraverso ogni singolo tratto del pennello o della matita.

Le illustrazioni evocano i paesaggi e le atmosfere descritti dai partigiani, mentre la lettura delle loro parole segue un accompagnamento musicale inaspettatamente rock.

“La libertà era nei monti, per la prima volta riuscivamo a sentirla e picchiava nella testa”. Da questa frase di Nello Quartieri, nome di battaglia “Italiano”, è nata infatti la scelta musicale che caratterizza The beat of Freedom.

La libertà come pulsazione, come battito che scuote. Un ritmo nuovo, che sconvolge, parla di giovinezza e ribellione.

Una metafora dirompente e che mi ha guidata nella scelta di intrecciare le voci dei partigiani a quelle di Patti Smith, Lou Reed, Alanis Morissette, Green Day in una partitura musicale che tenta di scavalcare i confini della storia e unire tre generazioni.

Perché i partigiani, prima di tutto, erano giovani. Si innamoravano, scoprivano di avere paura e coraggio.

Nel momento peggiore della pandemia che ci ha costretti a celebrare il 25 aprile 2020 isolati ciascuno a casa propria, abbiamo ideato una nuova forma per portare al pubblico il reading The beat of Freedom.

Non potendo andare in scena nei teatri e nelle piazze, sono partita dalla necessità di riempire lo schermo dal quale le persone mi avrebbero seguita in diretta Facebook e ho subito pensato alle illustrazioni che Fabio Babich realizza live per molti spettacoli teatrali.

Fabio Babich è un fumettista dal talento straordinario oltre che un amico.

Dal 2016 disegna Dragonero per Sergio Bonelli Editore.

Nel 2010 ha realizzato un video d’animazione commissionato dalla cantante Elisa per il suo Heart – A live tour Nelle performance live, compone acquerelli, chine, illustrazioni a carboncino o pennarelli che il pubblico vede prendere forma davanti ai propri occhi su un grande schermo da videoproiezione.

RESISTENZE FEMMINILI

The Beat of Freedom è la quarta tappa del progetto sulle Resistenze femminili

Foto

Calendario

Nessuno spettacolo futuro al momento

Credits

Di e con: Marta Cuscunà
Illustrazioni live: Fabio Babich
Assistente: Marco Rogante
Creato per ViPride, il gaypride di Vicenza '13

Cura e promozione: Centrale Fies
Distribuzione: Laura Marinelli

Rassegna stampa

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